ma come è possibile che tutte le foto siano belle ?

[gerarcone]

[Alessandro Frione]

E' vero, 3700 utenti e parlano sempre i "soliti noti".
Come si spiega?

[leo v]

[leo v]

scusate aggiungo ancora una cosa ...
è troppo facile e comodo giudicare una bella foto , troppo comodo !
Una buona foto la si riconosce subito e inquadrare un buon fotografo o uno più dotato relativamente semplice , bastano pochi scatti , ma come faccio io " scarsetto " innamorato della fotografia a migliorarmi se nessuno mi aiuta o destruttura i miei scatti ammesso che ne valga la pena.
ciao e scusate per la lungaggine.

[Giuseppe Betrò]

Porto la mia esperienza da altre community (aziendali) di fotografia; c'è una limitazione sulla quantità di immagini inseribili (addirittura una al giorno) che certamente porta dei vantaggi: 1) obbliga a selezionare prima di pubblicare (con sviluppo del senso autocritico), quindi 2) maggiore qualità delle immagini. 3) Minore numero di immagini e possibilità di analizzarle tutte o quasi, è difficile non ricevere commenti. 4) si riesce a conoscersi meglio, a capire lo stile e la personalità di ognuno, insomma meno superficialità (che in fotografia è il peggio che possa capitare). Il voto è stato abolito dopo feroci litigi. Ciao a tutti.
P.S. mi piacerebbe avere la possibilità di inserire foto in forma anonima, nel senso che vorrei ricevere e dare opinioni a foto di cui posso conoscere l'autore solo se lo voglio, avremmo delle belle sorprese, molto spesso siamo condizionati.

[victor53]

[Alessandro Frione]

[leo v]

[victor53]

[pixell78]

[Alessandro Frione]

[ocio]

Commentare... a volte mi capita di rimanere incantato difronte ad una foto, mi piace, mi emoziona e mi dico ....... che ne so del perchè? E' così bella... che posso dire... bella Di bagaglio ne ho alle spalle, ma non sempre ci riesco. Poi penso a chi fotografa da poco... tradurre un emozione in un commento è davvero più difficile. Per le foto che non ci piacciono è più facile trovarne la ragione e commentare, ma si fa prima a non dir nulla e guardarne un'altra.
Penso che la maggior parte di noi, abbia questi problemi e poi ... il più fondamentale: IL TEMPO! Se poi stiamo seguando qualche argomento ... io perdo, purtroppo, tantissime foto ogni giorno, poi ci sono giorni che non riesco nemmeno a guardare nelle gallerie, ma solo i miei argomenti del momento.

Conclusione: per stimolarmi, per trovare un equilibrio, un metro di misura per le foto che vedo e che io scatto, sto inserendo nei miei commenti una specie di voto personale che tiene conto dell'emozione che provo e della qualità della foto. Il voto va da 1a10 e sapete cosa succede ...???
... succede che mentre penso al voto oggettivo, mi viene fuori anche un commentino da lasciare. Nella peggiore delle ipotesi dico: bella, questa foto mi piace e ti dico quanto: 7 ... perchè mi piace ... e di più non so dirti.
Penso che se una foto mi piace, io e il fotografo ci siamo già capiti

[edgar]

A mio avviso ci sono due ragioni per cui molti accettano come valide foto a volte evidentemente scarse:

1) Scarsa voglia di gestire contrasti con possibili utenti permalosi; in effetti non tutti accettano volentieri critiche negative e per contro non tutti hanno voglia di gestire il contenzioso.

2) Scarsa esperienza analitica. Mentre un commento positivo normalmente non comporta la necessità di una analisi critica di dettaglio della foto (il criticato si accontenta di avere ricevuto un messaggio positivo), una critica negativa comporta ovviamente la necessità di essere spiegata in modo chiaro e analitico. E non tutti francamente sono in grado di farlo in modo chiaro e comprensibile.

Naturalmente però va da sè che tale critica è proprio la parte più interessante per la crescita fotografica degli iscritti.

Questo è arcinoto allo Staff di P4U, pertanto sta per essere attuata una nuova soluzione organizzativa, che permetterà di affrontare la questione in modo opportuno. (Se non fossi istintivamente modesto, sarei tentato di dire: brillante! ).

Ciao a tutti e grazie a nome dello staff per i contributi.

EDgar

[Mach1]

[Giuseppe Betrò]