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"Fotografo della domenica", ma con una marcia in +
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ArgoviaCalibro9
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Iscritto: 22 Lug 2005
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MessaggioInviato: Lun 22 Ago, 2005 5:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Si, Giulio, la questione risulta essere cosa di emisferi cerebrali o giù di lì e non di cultura.
I giapponesi e cinesi costruiscono l'immagine come noi e il teatro giapponese muove i personaggi come da noi.
Non che cambi molto in pratica, si ribadisce solo il concetto che prima viene la visione con i suoi modi e dopo, molto dopo viene la scrittura/lettura, e non il contrario.


Molto interessante, non si smette mai di imparare. Leggiamo Voglio leggere qualcosa su questo argomento. Hai qualche titolo (o sito) da consigliarmi? Ai tempi dell'università studiai psicofisica della visione, ma la roba che studiai era più attinente a sistema nervoso, cervello, coni e bastoncelli e esperimenti crudeli con gattini accecati e gorilla con sostanze radioattive iniettate nel cervello Vomito
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 7:03 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Bè, un classico imprescindibile: "Il pensiero visivo " di Arnheim e magari "Arte e cervello" di Maffei, Zanichelli, per una veloce panoramica.
Ciao, Claudio.
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ocio
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Iscritto: 14 Ott 2004
Messaggi: 13845
Località: Vercelli

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 8:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Smile in modo del tutto giocoso, tempo fa aprii questo argomento: http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=25191&highlight=emisfero+cerebrale

La ricerca da cui prendeva spunto la cosa, era molto più seria. Riassumendo, ci sono dei meccanismi particolari per i quali realizziamo e apprezziamo certe immagini... Belli i libri consigliati da claudiom.
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 8:59 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Se si seguisse quel che dice Ocio si spiegherebbe l'arcano del perchè le foto migliori sono fatte col 6x6 e col banco ottico Very Happy Very Happy
Che si deve guardare con tutt' e due gli occhi!
Ciao, Claudio.
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bruko
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Iscritto: 21 Feb 2005
Messaggi: 1871
Località: Bassano del Grappa

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 9:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

La discussione e' davvero davvero interessante e in linea di massima mi trovo profondamente d'accordo con claudiom.
Per me la discriminante e' la volonta' di chi sta fotografando.
Una sfocatura usata come strumento per comunicare un'idea e' un senso, una sfocatura che e' li' perche' non si e' in grado di mettere a fuoco ne ha un altro e nel primo caso ha senso parlare di "quello che si voleva dire con la foto" nel secondo caso ha senso parlare di "come fare a mettere a fuoco correttamente".
Spesso sta a chi fa la foto avere l'umilta' di capire quali sono i propri limiti e la volonta' di superarli o utilizzarli a proprio vantaggio nel proprio lavoro.
Diverse persone usano la fotografia in modo diverso e per motivazioni diverse e secondo me e' controproducente applicare la propria visione al lavoro di qualcun altro. Alcuni di noi sembrano avere un interesse fortissimo per il lato "tecnico" della fotografia, altri per quello espressivo. E' ovvio che la tecnica senza niente da dire e' sterile. E' ovvio le l'espressivita' non supportata da una tecnica adeguata fallisce.
Io a volte ho fatto foto con lo scopo di far sembrare il mio sedere piu' piccolo di quello che vedevo nello specchio. Altre volte ho scattato foto per fermare una sensazione o dire qualcosa a qualcuno. Altre ancora ho fatto foto perche' dovevo imparare a settare l'esposizione della macchina fotografica in particolari condizioni. E se sono contenta di come e' venuta una foto magari lo sono perche' i bianchi sono stati miracolosamente regolati alla perfezione anche se poi la linea di un braccio poteva essere leggermente diversa.

E' ovvio che le immagini, presentate in modo slegato dal contesto in cui sono state scattate, vengono lette in genere o dal lato tecnico (questa foto e' fatta bene) o da quello artistico (questa foto mi comunica dellecose) e solo chi scatta sa cosa voleva ottenere da quella foto.

Personalmente mi importa molto di piu' delle emozioni che mi da' una foto che della tecnica, mi piace guardare un'immagine e pensare "cavolo che cosa splendida, vorrei averla scattata io", e questo mi capita poche volte con le immagini di qualche catalogo o con le cartoline (perfettamente scattate ma per me insignificanti). Pero' e' ovvio che per scattare foto altrettanto buone o che comunque provano ad esserlo e' necessario capire delle cose sulla tecnica, che pero' secondo me e' un punto di arrivo e non di partenza: e' l'esperienza di scattare e riscattare con la propria macchina in mille condizioni diverse fino a quando non si e' imparato a farle fare quello che vogliamo (cosa che a me non riesce mai, per inciso), non e' leggere due regoline in croce su un libro.
Le regole possono essere delle ottime linee guida, ma io non mi fiderei mai a farmi operare al cuore da uno che ha letto tutti i libri sull'argomento ma ha provato solo su un manichino una volta.
O da uno che ha tutta l'attrezzatura piu' costosa ma non la sa usare.
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M__R
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Iscritto: 27 Giu 2005
Messaggi: 2145
Località: Bergomum

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 10:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Discussione molto interessante, stimolante ed utile.

Grazie.

_________________

+ BG-E4 + Canon EF 28-135 F 3.5-5.6 IS USM + Canon EF 50mm f/1.8 II + Canon EF 70-200mm f/2.8L USM + Canon Extender EF 2x II + Canon EF 100mm f/2.8 Macro USM + Canon Speedlite 580EX II + Nikkormat Ftn (1967) + alcuni obiettivi AI + Mamiya 645 + HOLGA 120 GFN + un bastardino di nome "Pimpa" | (DIS)avventure con riparatori Nikon
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Moreno B
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Iscritto: 19 Apr 2004
Messaggi: 979
Località: Siena

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 5:20 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Da qui: http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200508231749211096/200508231749211096.html

OCCIDENTALI E ORIENTALI GUARDANO MONDO DIVERSAMENTE
ROMA - Occidentali e orientali vedono il mondo in modo diverso, dando peso a differenti aspetti della stessa realtà. E' quanto dimostrato da Richard Nisbett, dell'università del Michigan ad Ann Arbor, in un lavoro pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Di fronte alla stessa immagine un gruppo di americani si concentra più sui dettagli e sugli oggetti in primo piano, mente un gruppo di cinesi ha una visione più complessiva della foto, concentrandosi maggiormente sul contesto generale in cui gli oggetti sono ripresi piuttosto che sugli oggetti stessi.

"Ci sono in abbondanza evidenze aneddotiche di come occidentali ed orientali abbiano discordanti visioni del mondo dichiara Nisbett - abbiamo quindi voluto allestire un esperimento per verificare se ciò sia traducibile in reali differenze in cosa loro letteralmente vedono". Per farlo i ricercatori hanno coinvolto due gruppi di studenti, uno di nascita americana e con antenati di origine europea, un altro di cinesi. A tutti loro il team di psicologi ha chiesto di osservare delle fotografie.

Le immagini mostravano sempre un oggetto in primo piano con uno sfondo verosimilmente ad esso accoppiato, per esempio una tigre nella giungla. I ricercatori si occupavano nel frattempo di seguire i movimenti degli occhi degli studenti. E' emerso che questi movimenti sono molto diversi: gli "occhi americani" si soffermano più sul protagonista della foto (la tigre), quelli "cinesi" più sul contesto (la giungla). "Gli americani eseguono una disamina attenta e dettagliata delle cose spiega Nisbett centrando l'attenzione nel mettere i singoli oggetti in categorie e cercando di capire le regole che vi sono sotto".

Al contrario i cinesi sposano una filosofia olistica guardando un oggetto in relazione al tutto. Secondo Nisbett questi due distinti schemi di visione si sono sviluppati per le differenti concezioni del mondo alla base di queste due culture: "l'armonia è un'idea centrale per i popoli orientali, in occidente invece la vita è incentrata sul raggiungimento degli obiettivi che ci si prefigge". Differenze simili sono già state individuate in altri ambiti come nell'apprendimento del linguaggio, fanno notare gli psicologi.

"Capire che esiste una differenza reale nel modo in cui persone di diverse origini pensano - conclude Nisbett dovrebbe formare la base per il rispetto reciproco".
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 6:25 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bella e interessante, si sapeva da lungo tempo, anzi dall'inizio della fotografia, quando le foto venivano fatte vedere agli africani p.es., e non riguarda ciò di cui stiamo parlando.
L'avrebbe riguardato se i cinesi non avessero distinto tra primo piano(tigre) e jungla(sfondo),
Dare importanza a cose diverse è però fondamentale, ma distingue anche opinioni politiche diverse, non solo "razze" diverse e la cosa si complica: che età avevano i cinesi del test, se anzianotti erano stati tutti pericolosi comunisti anche senza volerlo!.
E avanti... Smile
Ciao, Claudio.
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Mach1
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Iscritto: 12 Apr 2005
Messaggi: 973
Località: Milano

MessaggioInviato: Mar 23 Ago, 2005 9:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

trovo la discussione, di cui mi sono accorto solo ora, molto interessante e spero con il mio seguente intervento da profano di non inquinarla eccessivamente e di non deviarne troppo l'argomento: se così fosse, perdonatemi.

credo che il quesito che ci si sta ponendo sia alla base del concetto stesso di arte, ovvero la più semplice delle domande alla quale, come spesso accade, non può che corrispondere la più difficile delle risposte, ovvero: "cos'è l'arte?"

è arte il prodotto del processo creativo, quindi l'immagine, oppure è arte il processo creativo stesso? o è arte il modo in cui il prodotto rappresenta il processo creativo? qual'è esattamente il fil rouge che lega questi due aspetti?

io posso apprezzare l'idea che sta dietro a una tela tagliata, ma credo sia anche lecito domandarmi se quella tela tagliata sia in grado di trasmettere tale ricerca artistica e filosofica, o se sia realmente questo lo scopo di tale oggetto.
Probabilmente posso considerare geniale l'idea di liberare dal vincolo della tela l'arte pittorica, ma non considero "arte" quest'idea in quanto tale, senza che essa venga concretizzata. Così come non considero arte la tela tagliata in se stessa in quanto tale realizzazione è così banale, se considerata fine a se stessa, da poter essere realizzata da chiunque. Ma considero arte l'unione del processo creativo con la creazione stessa, come due elementi imprescindibili l'uno dall'altro. Forse è questo il cammino evolutivo che l'arte ha seguito nel nostro secolo. E lo stesso discorso forse può essere fatto per l'immagine delle nuvole postata poche pagine addietro. Io stesso avrò cancellato dall'hard disk foto scattata al cielo migliori di quella, proprio perchè non è l'immagine in se stessa la vera opera creativa, ma l'unione dell'immagine, del contesto culturale e della ricerca creativa dell'artista. O forse questo è ciò che ci si vuole far credere. Forse una merda d'artista resta solamente una merda in un barattolo, oppure è proprio una geniale e caustica provocazione e critica alla mercificazione e speculazione che oggigiorno come un rampicante soffoca la vera arte: un opera che si prende gioco persino di se stessa. Una sorta di moderno "abito nuovo dell'imperatore" per chi ricorda questa fiaba.

infine un ultimo appunto. L'arte, o quantomeno quella che viene considerata "la grande arte" da che mondo e mondo è sempre stata "al soldo del denaro": tutti i grandi pittori classici e del rinascimento lavoravano su commissione, non davano pieno sfogo alla loro creatività ma davano la propria vita, il proprio tocco, la propria impronta, a ciò che veniva commissionato loro di fare. Questo non vale certo per la totalità delle opere di un artista ma bisogna considerare che un artista che vive di arte deve pur mangiare: gli stessi Dalì e Warhol per esempio, ad un certo punto della loro vita non facevano altro che prostituire la propria creatività, sfruttando il proprio nome, per poter mantenere il loro stile di vita.
L'altra domanda che quindi mi pongo è: quali sono i canoni per stabilire se un opera sia veramente arte? Quanto conta cioé la firma dell'autore per dare valore ad un opera d'arte? Quanto sareste disposti a pagare un quadro di warhol se sul quadro non ci fosse la scritta di warhol?
ovvero: qual'è l'unita di misura di un opera d'arte? il prezzo che acquista? la firma che porta? l'emozione che suscita? la ricerca che vi sta dietro? oppure non può essere misurata: ed in quest'ultimo caso, allora come possiamo scremare la vera arte da tutto il resto?

_________________

Nel vecchio stagno
una rana si tuffa:
Il rumore dell'acqua.
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mer 24 Ago, 2005 7:15 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Questo secondo me è troppo, Mach.
Non credo che qui abbiamo gli strumenti sufficienti per affrontare le domande che poni, o perlomeno non li ho.
Una cosa però so affiorare quando si discute di arte: il diffuso disprezzo per gli storici e i critici d'arte, razza, quest' ultima, senza dubbio sputtanata.
Ma non si faccia di tutti gli Sgarbi un fascio.
Ciao, Claudio.
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deborah.d
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Iscritto: 02 Lug 2005
Messaggi: 288

MessaggioInviato: Mer 24 Ago, 2005 12:45 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Che tristezza chi si intromette in una discussione interessante per vendere qualcosa...
mah.
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AnBalc
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Iscritto: 02 Mar 2004
Messaggi: 2803
Località: Prov. di Milano

MessaggioInviato: Mer 24 Ago, 2005 12:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

deborah.d ha scritto:
Che tristezza chi si intromette in una discussione interessante per vendere qualcosa...
mah.


Ho provveduto a scrivere al Mr. e a cancellare il messaggio Wink

_________________
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selene
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MessaggioInviato: Ven 26 Ago, 2005 2:48 am    Oggetto: arte classica / arte moderna Rispondi con citazione

questo thread mi ha stimolato molte riflessioni... parto dalla prima:

premettendo che fisicamente e/o culturalmente 'certe' regole mi fanno piacere più o meno una foto o un opera d'arte, mi chiedo allora perchè mi interessano di più quelle che invece le infrangono certe regole.
Certo la venere di milo, testimonianza massima dell'arte classica greca, è bellissima e piacevole veramente a vedersi, e forse molto gioca anche il fatto che è stata fatta tanto tempo fa, ed emoziona sapere che l'uomo era già capace di creare la bellezza anche in tempi abbastanza remoti... ma forse sono proprio quelle braccia spezzate che mi attirano, ancora più del profilo del volto o delle curve del corpo.
Opere classiche che possono emozionami per la loro perfezione catturano certo il mio sguardo che non riesce a sottrarsi dalle solite regole... ma una tela squarciata mi dice molto di più sull'artista, su i suoi dubbi ed il suo percorso. Non si tratta dello strappo di una tenda fatto da un bambino dispettoso, si tratta di una persona che vive di emozioni, di creatività, che conosce le regole ma non le vuole o non le può più rispettare.
Per questo se faccio una foto ad una nuvola e mi viene sfocata probabilmente la butto, ma questo Stieglitz, che espone le sue opere o pubblica un libro, l'ha scelta e allora cosa mi vuole dire??? E' la mia riflessione quello che vuole suscitare, ed io mi presto al suo gioco.
Spesso neanche l'artista sa quello che le sue opere susciteranno agli altri, al di là di quello che lui voleva dire, semplicemente gli piace quello che vede, e, se è riuscito a carpire un 'significato universale', piacerà a tutti, altre volte invece 'piacerà' o verà capito solo da chi ha fatto il suo stesso percorso e gli altri rideanno delle sue opere trovandole buffe o si irriteranno credendo di essere prese in giro.
Non credo che nessuno di noi o nessun fotografo faccia una foto perchè possa piacere ad altri prima ancora che a se stesso o dica qualcosa ad altri prima che a se stesso.
Non si fa una foto solo per essere capiti, non si scrive una poesia solo per essere capiti, si fotografa per conoscersi, si scrive per conoscersi.
Quale sarà un opera d'arte e quale invece è destinata a cadere nell'oblio sarà solo il tempo a deciderlo e forse anche la fortuna... davvero credete che la Venere di Milo sia l'opera d'arte classica più bella?? Certo lo è... ma solo tra quelle che sono giunte fino a noi. Wink

Grazie a tutti per avermi stimolato la riflessione Smile

_________________
Be', potete dire di me quello che volete, ma nessuno negherà che sono un contemporaneo.


Ultima modifica effettuata da selene il Ven 26 Ago, 2005 7:36 am, modificato 2 volte in totale
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Ven 26 Ago, 2005 6:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Allora non mi sono spiegato, Selene, pazienza, qualche altra volta riproverò.
Però che tristezza.... Triste Triste Triste Triste Triste Triste
Ciao, Claudio.
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selene
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Iscritto: 19 Ott 2004
Messaggi: 28

MessaggioInviato: Dom 28 Ago, 2005 9:55 am    Oggetto: tristezza Rispondi con citazione

mi chiedo, claudiom, per quale motivo tu sia triste??? E' solo una mia riflessione, tra l'altro una riflessione delle 4 di notte O' cafè passibile di mille modifiche e ripensamenti... ciao Smile
_________________
Be', potete dire di me quello che volete, ma nessuno negherà che sono un contemporaneo.
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