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Buon fotografo.. si nasce o si diventa?
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FotoFaz
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Località: a cavallo del Ticino (fiume)

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 12:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom ha scritto:
Credo che con l'impegno si arrivi al fare delle cose ben fatte, molto ben fatte.
Ma credo che per vedere la differenza tra il talento e l'applicazione, non ci vogliano anni, ma occhi e cultura, cioè un'altro genere di talento e impegno.

Presempio la differenza tra le foto fatte da Lartigue quand'era fanciullo e le mie o quelle di Bruko si vede eccome, purtroppo.
Smile ciao, Claudio.


Per una volta sono d'accordo con claudiom Wink
L'impegno e la determinazione nulla possono contro il talento innato, che ovviamente però deve essere coltivato e non vissuto di rendita.

Tutti gli altri discorsi che state facendo riguardano il riconoscimento o meno dell'impegno o del talento, che però centra poco col "ci si è o ci si diventa"

Ciao

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SPIDEY
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Messaggi: 2083
Località: Provincia di MI

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 1:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ma il talento in fotografia si traduce in un 36 su 36, in un 1000 su 1000 o in cosa?
Aver talento significa forse fare foto fantastiche fin dal primo scatto della propriia vita?
Oppure significa solo aver un buon occhio? E poi... un buon occhio per cosa? Paesaggi, ritratti, street o altro? Conosco fotografi bravissimi in un campo e normalissimi in altri... e quindi?
Avere talento significa essere nati conoscendo già i significati di tempo e diaframma o forse si è imparato a gestirli meglio di altri?
Il talentuoso sa fare solo scatti belli?
Ma il bello è soggettivo... è il brutto che non lo è!
Tutti, o quasi, quelli che masticano un minimo di fotografia, sono capaci di riconoscere una fotografia brutta... ma quanti sanno realmente riconoscere una bella fotografia?
I canoni del bello sono molto diversi, a mio parere, da quelli del brutto...
Le foto che piacciono a me, per esempio, nel 99% dei casi non piacciono a claudiom: quello che per me è un capolavoro, per lui è un quadro da rigattiere (chi bazzica in "paesaggio e natura" sa a cosa mi riferisco" Wink ).
Insomma io il talento innato in fotografia non ce lo vedo proprio: credo che uno possa essere più "portato" di altri, quello sì... ma credo che dietro tutti i grandi fotografi ci sia soprattutto grande passione e grande impegno, e tanti, tantissimi scatti di esperienza alle spalle!
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kaykan
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Iscritto: 22 Lug 2005
Messaggi: 2096

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 2:03 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

vorrei sapere se intendete talento e creatività come la stessa cosa...
anche un semplice dizionario sottolinea delle differenze
talento
disposizione, inclinazione dell'animo
creatività
capacità di creare, di inventare con libera fantasia
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claudiom
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Iscritto: 05 Lug 2004
Messaggi: 5459

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 4:07 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

D'accordo con Bruko e con Kaikan, meno, ci mancherebbe, con Spidey (ma perchè usate pseudonimi, di che avete paura?), che fa parte della schiera, per me irritante, di quelli che delle foto dicono "mi piace" senza null'altro esprimere.
Epperò si avventura, il giovane Spidey, in questo terreno minato....
Smile ciao a tutti, Claudio.
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Giannic
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Iscritto: 21 Feb 2005
Messaggi: 569
Località: Bologna

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 4:21 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Scusa ma io sono una persona semplice e voi siete troppo bravi, troppo acculturati e troppo filosofici. Faccio fatica a seguirvi....
Ho bisogno di riassumere e banalizzare, vediamo se ho capito bene alcuni concetti:

1) per fare buone fotografie è necessaria tanta pratica, indipendentemente dal talento.
2) il talento è qualcosa di innato, che sia congenito, derivi dall'educazione ricevuta o dal passato personale non è dato saperlo (e forse ci interessa poco)
3) per fare fotografie interessanti, non banali, e non solo belle tecnicamente, è necessario avere creatività, cosa diversa dal talento.
4) La creatività può essere coltivata con l'osservazione e la curiosità.
5) i "grandi maestri", quelli che cambiano la storia della fotografia, sono pochissimi e spesso hanno un riconoscimento solo postumo.

Detto questo, visto che non mi interessa diventare un "grande maestro" ma mi basta fare foto che mi soddisfino personalmente e che magari piacciano anche a qualcun alltro, l'unica cosa che posso fare è impegnarmi, sperimentare ed osservare. Wink Wink
Per ora sono moooltooo indietro, ancora non riesco praticamente mai ad ottenere la foto che avevo in mente. Crying or Very sad Crying or Very sad figuriamoci se posso permettermi di immaginare cose particolarmente innovative.
Mi diceva un amico cuoco:
"prima di inventarti nuove ricette devi essere capace di fare un buon risotto in bianco".

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Tommy Retrò
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Iscritto: 04 Ago 2004
Messaggi: 1337
Località: Torino

MessaggioInviato: Mar 06 Dic, 2005 5:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ti quoto x la simpatia del tuo intervento nel quale mi ci rivedo ..anche io facico spesos fatica a seguire i + dotti del forum..

cmq la tua lista di appunti mi pare molto buona..

e ti quoto sul fatto dei "grandi maestri"... nemmeno io ci spero tanto..ehehe e poi parafrasando il mio mentore spirituale:

"Non voglio raggiungere l'immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla non morendo"


[quote="Giannic"]

1) per fare buone fotografie è necessaria tanta pratica, indipendentemente dal talento.
2) il talento è qualcosa di innato, che sia congenito, derivi dall'educazione ricevuta o dal passato personale non è dato saperlo (e forse ci interessa poco)
3) per fare fotografie interessanti, non banali, e non solo belle tecnicamente, è necessario avere creatività, cosa diversa dal talento.
4) La creatività può essere coltivata con l'osservazione e la curiosità.
5) i "grandi maestri", quelli che cambiano la storia della fotografia, sono pochissimi e spesso hanno un riconoscimento solo postumo.

[quote]

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Ogni volta, quando una mia foto ha successo, mi chiedo: come ho fatto a fregarli ancora?
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bruko
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Iscritto: 21 Feb 2005
Messaggi: 1871
Località: Bassano del Grappa

MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 10:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

claudiom: in realta', nel mio caso, bruko e' il nomignolo con cui mi chiamano i miei amici (e anche le mamme di alcuni dei miei amici, per dire) da quando ho 13 anni. In un certo senso e' piu' mio del mio nome.
L'ho sempre usato anche per firmare i lavori all'universita' e quindi mi e' sembrato ovvio continuare ad usarlo anche su internet. E' che ho una memoria troppo fallace per ricordarmi piu' di un'identita'...

Citazione:
Ma il bello è soggettivo... è il brutto che non lo è!

Non ne sarei cosi' sicura... se non sbaglio quando Manzoni descrive per la prima volta Lucia nei Promessi Sposi usando un tono del tipo "oh ma che bella oh ma guardate che bella" parla anche dei suoi baffi.
Quello che e' ritenuto "oggettivamente brutto" qui e ora non lo e' altrove o in un altro momento.

Non so se conosci il concetto di Wabi Sabi (ah le cose che si imparano prendendo inutilissimi corsi aggiuntivi all'universita', tipo "estetica tradizionale giapponese").
Nella cultura giapponese esiste un'estetica che preferisce l'imperfetto, l'incompleto e l'impermanente a cio' che e' nuovo, liscio, splendente (che sono invece accezioni piu' positive per la cultura occidentale).
E' la tazza sbeccata che assume valore estetico proprio perche' sbeccata. E' il tavolo col legno tutto rovinato che noi buttiamo via perche' e' uno schifo e secondo loro diventa bello a quel punto.

E io personalmente trovo il lavoro di Witkin bellissimo, anche se indubbiamente i suoi soggetti sono tutt'altro che belli nell'accezione comune del termine (warning: Witkin ha a che fare con cadaveri, persone deformi e cose molto forti. Evitate la ricerca su google immagini se queste cose vi turbano intimamente e non date la colpa a me)
La stessa cosa vale per Diane Arbus (nel pantheon delle mie 3 fotografe preferite, seguita da Francesca Woodman e Cindy Sherman)

Oppure pensa all'arte romantica, coi suoi mostri, la sua ricerca del brutto. Mi vengono in mente i personaggi di Hugo, mi vengono in mente certi quadri dell'espressionismo, del cubismo... (se tu non conoscessi il grido di Munch e non sapessi perche' e' cosiderato un quadro importante, lo guarderesti dicendo "che bello"? O alcuni lavori di Picasso, per cui la reazione tipica di chi non ne conosce i retroscena e' "ah, questo lo sapevo fare anche io")
Mi viene in mente il saturno di Goya (che non mi metterei mai in salotto, che non si puo' certo dire un quadro "bello", ma che trova la sua forza nell'espressione emotiva non certo nella bellezza...) e un milione di altri riferimenti (oddio certe cose truci della performing art) che risparmio per pieta' nei confronti del forum tutto...

Citazione:
1) per fare buone fotografie è necessaria tanta pratica, indipendentemente dal talento.


Io temo proprio di si'. Nonstante tutti i libri e gli articoli e i tutorial che spiegano come diventare il dio della fotografia in dieci mosse, credo che il percorso che porta a delle buone foto passi per la pratica...

Citazione:
2) il talento è qualcosa di innato, che sia congenito, derivi dall'educazione ricevuta o dal passato personale non è dato saperlo (e forse ci interessa poco)


occhio coi termini. Se dici che il talento e' innato, escludi che l'educazione o l'ambiente abbia a che fare col talento.
Io personalmente non sono convinta che il talento sia innato. Credo che ci siano delle inclinazioni personali (che forse in parte sono innate, ma che sicuramente derivano molto dagli stimoli ricevuti soprattutto nell'infanzia) che se coltivate portano a definire quello che chiamiamo talento.
E il fatto che anche le persone talentuose debbano comunque coltivare il proprio talento, che non cresce spontaneo come una specie di erbaccia, e' secondo me il punto del discorso. Solo che loro vivono la cosa come un gioco e non sembrano fare fatica, ma tutto il tempo che dedicano al loro talento si trasforma in risultati.

Citazione:
3) per fare fotografie interessanti, non banali, e non solo belle tecnicamente, è necessario avere creatività, cosa diversa dal talento.


L'occhio, tanto quanto la tecnica, e' secondo me una cosa che si puo' (e si deve) educare. Un occhio educato difficilmente produrra' immagini banali.
D'altra parte un'occhio totalmente ineducato e molto creativo e coraggioso difficilmente produrra' immagini banali.
Secondo me si puo' arrivare a produrre foto interessanti seguendo diverse strade. C'e' chi ci puo' arrivare solo con la creativita', chi ha bisogno di seguire un percorso piu' lineare che passa attraverso l'educazione formale.
Una buona dose di sana autocritica ci porta in genere a capire quale strada si addice di piu' a noi.

Citazione:
4) La creatività può essere coltivata con l'osservazione e la curiosità.

D'accordissimo.
Aggiungici gli stimoli, che secondo me sono importantissimi. I bambini che vengono stimolati costantemente (visivamente, a livello tattile, attraverso sapori e odori nuovi) si dimostrano in genere molto piu' curiosi e creativi.
Se tu non sai che esiste tutto un mondo da esplorare attorno a te, difficilmente ti verra' da chiederti cosa c'e' "piu' in la'"
La cosa bella dell'eta' adulta e' che gli stimoli possono essere autoindotti invece che provocati solo dall'esterno. Mantenersi aperti, conoscere gente diversa, viaggiare, leggere, ascoltare musica nuova, vedere mostre di cui magari non ce ne frega poi molto solo per il gusto di farlo, provare tutti i gusti di gelato che ci sono, toccare le cortecce degli alberi, camminare a piedi nudi nella neve, camminare in montagna, scrivere una lista di tutte le cose che vediamo con il colore rosso sono tutte cose che tengono la mente aperta e vigile.

Citazione:
5) i "grandi maestri", quelli che cambiano la storia della fotografia, sono pochissimi e spesso hanno un riconoscimento solo postumo


...questa e' un'opinione che ho io, credo possa essere condivisa o meno (io pero' sono d'accordo con me. E anche io) LOL
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TheBlade79
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 11:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Secondo me il fatto che il talento sia innato, è un dato di fatto e non è in discussione.
Quello su cui si può discutere è quanto conti averlo o meno, e questo secondo me dipende dal contesto in cui analizziamo la faccenda.
Per esempio se uno non nasce già predisposto e quindi con del talento per il canto, potrà frequentare i migliori istituti del mondo, fare decine di corsi ecc. ma non potrà mai fare il cantante. Stessa cosa si puòl dire per lo sport o per la pittura o per la scultura ecc. Io so a malapena disegnare gli omini con le 4 stanghette e il cerchietto e anche se mi esercitassi una vita non sarei mai in grado di dipingere un quadro.
Uno può adorare il calcio, ma se non è predisposto per questo sport potrà allenarsi dalla mattina alla sera ma non sarà mai Maradona.
Per la fotografia però il discorso è un po diverso in quanto alla fine non si devono avere doti particolari per fare grandi foto.In questo caso forse le cose che contano, più che una predisposizione dalla nascita, sono un percorso culturale,tanto studio, tanta pratica,determinazione,sacrifici ma soprattutto una grande passione.
E' chiaro che se uno nasce già portato per la fotografia sarà più avvantaggiato rispetto a un'altro. Ma questo non priva coloro che non hanno avuto questa fortuna della possibilità di arrivare a fare scatti eccellenti.

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Matteo77
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 11:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Provo a dire la mia...

Per me il "fotografo" è quello che prende la sua apparecchiatura e produce la migliore "fotografia" possibile, in relazione alle condizioni operative. Tipicamente è un professionista con una ottima padronanza dello strumento e un'ottima conoscienza del processo fotografico (magari costruita sull'esperienza, non necessariamente acquisita in forma teorica).
Il "fotografo" è quello che non può sbagliare lo scatto nel momento dello scambio degli anelli, che deve cogliere l'attimo in cui il nastro di arrivo si spezza, che deve fotografare 100 modelle per un catalogo dedicando 2 minuti ad articolo. Personalmente ho una grande ammirazione per questo tipo di lavoro e la rispsta, in questo caso è "fotografo si diventa".

Diverso è il caso del "creativo di immagini": in questo caso la fotografia è uno degli strumenti, un'altro potrebbe essere la pixelgrafia. Il creativo non deve necessariamente possedere una tecnica perfetta, anzi, può bastare una compattina "creativa" (intendo dire non una semplice punta e scatta) con la quale si ha molta confidenza (anche se a volte uno strumento più completo serve ad assecondare la creatività). Non dico che la tecnica non conta, ma è diverso il rapporto con la tecnica: è uno strumento e non un traguardo. Il creativo ha di solito tutto il tempo che vuole e magari scatta quando ha ispirazione. La cultura del creativo non può essere solo fotografica o "cultura dell'immagine" (sono scettico sull'utilità delle scuole, almeno per quello che riguarda la comunicazione di contenuti, al contrario può essere utile tutto quello che è confronto: una scuola, un corso, l'opinione della nonna, photo4u) ma deve essere cultura dell'estetica in generale. Questo tipo di cultura può arrivare in parte da un percorso di studio, ma soprattutto deriva dalle esperienze di vita, dalla capacità di osservare e cogliere gli elementi comunicativi di un'immagine o di un'idea. Non è da trascurare anche la molla che spinge a "creare": è necessario avere qualcosa da comunicare (magari solo una sensazione... non necessariamente un concetto esplicito).
In poche parole: creativi non si nasce, ma è difficilissimo controllare le esperienze che fanno diventare "creativi", dipende da come e dove ci capita di vivere.

Penso che le due attività siano distinte fra loro, anche se a un buon fotografo fa sicuramente comodo avere capacità creative e a un creativo un po' di tecnica non fa male.

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Giannic
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 11:14 am    Oggetto: Rispondi con citazione

grazie Bruko, spiegazione chiarissima Bacini

per quanto riguarda:
bruko ha scritto:

occhio coi termini. Se dici che il talento e' innato, escludi che l'educazione o l'ambiente abbia a che fare col talento.

ho sbagliato il termine, in effetti la parola innato è incoerente con il seguito, infatti dopo scrivevo "che sia congenito, derivi dall'educazione ricevuta o dal passato personale non è dato saperlo ".
Chiedo scusa, il mio modo di scrivere è come il mio modo di fotografare: ORRIBILE Crying or Very sad Crying or Very sad

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bruko
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 11:26 am    Oggetto: Rispondi con citazione

TheBlade79 ha scritto:
Secondo me il fatto che il talento sia innato, è un dato di fatto e non è in discussione.


ah occhei, scusa.
Vado a dirlo anche un po' in giro, spero che nessuno mi picchi forte sulla testa quando diro': "No, guarda, NON PUOI discutere su questa cosa, perche' me l'ha detto TheBlade79. Devi credermi, NON PUOI".
LOL LOL LOL
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TheBlade79
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 11:46 am    Oggetto: Rispondi con citazione

bruko ha scritto:
TheBlade79 ha scritto:
Secondo me il fatto che il talento sia innato, è un dato di fatto e non è in discussione.


ah occhei, scusa.
Vado a dirlo anche un po' in giro, spero che nessuno mi picchi forte sulla testa quando diro': "No, guarda, NON PUOI discutere su questa cosa, perche' me l'ha detto TheBlade79. Devi credermi, NON PUOI".
LOL LOL LOL


oh no ci risiamo.....adesso ricomincia come l'altro giorno Crying or Very sad Crying or Very sad

Allora, la frase in se forse è un po forte, ma è supportata dagli esempi che ho fatto e dal dizionario.
Non sei daccordo che uno cantante ci nasce e non ci diventa? Si può imparare ad avere una bella voce?
E lo stesso dicasi per altri settori o campi non credi?

Una delle tante definizioni di talento cosi dice:
"Capacità intellettuale non comune associata ad estro e genialità"
e i sinonimi di talento sono inclinazione,attitudine,tendenza,vocazione
Secondo te il talento,l'attitudine la tendenza la vocazione si può imparare? secondo me no, sono caratteristriche innate dell'uomo.
Poi comunque io ho detto che in fondo nella fotografia il talento conta molto meno che in altri campi, ma continuo a pensare che se uno non lo possiede dalla nascita non potrà impararlo a scuola.

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kaykan
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 12:10 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

TheBlade79 ha scritto:
Per esempio se uno non nasce già predisposto e quindi con del talento per il canto, potrà frequentare i migliori istituti del mondo, fare decine di corsi ecc. ma non potrà mai fare il cantante.

Non sei daccordo che uno cantante ci nasce e non ci diventa? Si può imparare ad avere una bella voce?



Secondo te Bob Dylan ha una bella voce?
Mi sembra sia un cantautore che ha avuto un discreto successo.
Forse aveva qualcosa da dire oltre ad uno strano tono nasale?
E' tutto un po' relativo.
Per non andare fuori tema conviene mettere dei "paletti".
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bruko
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 12:29 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

TheBlade79 ha scritto:

Non sei daccordo che uno cantante ci nasce e non ci diventa? Si può imparare ad avere una bella voce?
E lo stesso dicasi per altri settori o campi non credi?

ommioddio! Stai discutendo una cosa indiscutibile! *botta sulla testa*

Scherzi a parte, hai fatto l'esempio sbagliato, mi sa.
Una mia carissima amica e' insegnante di canto e mi spiegava come non esistano persone stonate, ma solo persone ineducate all'ascolto e all'utilizzo dei mezzi volcali (e alla respirazione).

Stessa cosa per il disegno. Consiglio la lettura di "Disegnare con la parte destra del cervello" di Betty Edwards. E' illuminante.
Spiega come l'unica cosa necessaria per saper disegnare bene e' la capacita' di tenere in mano una matita. Se sai firmare sei anche capace di disegnare, ma prima devi imparare a vedere e cominciare a ragionare per linee anziche' per simboli. Certo, poi ti devi sbattere.

L'unica cosa su cui posso darti ragione sono certi sport, che richiedono magari delle conformazioni fisiche di partenza di un certo tipo (e anche li' pero' ci sono le dovute eccezioni, che mi avevano fatto notare. Ma soprattutto anche li' il talento "fisico" conta davvero poco a volte. Non basta essere alti due metri per andare a giocare nell'NBA)

Ma se stiamo parlando di fotografia (ehy, ma a me sembra che STESSIMO parlando di fotografia) e arti applicate... me spias. Mettiti l'anima in pace, non sono d'accordo, checche' ne dica il tuo dizionario.
(il dizionario ti scrive il significato di un termine. Le ricerche poi possono andare in una direzione o nell'altra. Ma soprattutto i significati cambiano nel corso del tempo e si adattano, grazie al cielo. Quindi tu puoi anche dirmi come il Garzanti definisce il talento, io pero' sto discutendo sull'idea che questa cosa chiamata talento possa esistere o meno.
Come se tu mi dessi la definizione di fantasma del dizionario dicendo che i fantasmi sono " forma visibile dello spirito di un defunto;" e io ti spiegassi la motivazione scientifica dei fuochi fatui e tu mi rispondessi che siccome il dizionario scrive che i fantasmi sono forme visibili dei defunti allora i fuochi fatui sono forme visibili dei defunti.
Capisci dov'e' il punto? Io ti sto dicendo che esistono delle inclinazioni, della capacita' di partenza, dei talenti intesi come "s. m.
1 (lett.) disposizione, inclinazione dell'animo:" (HEY!!! Il garzanti non scrive "innato da nessuna parte!!! Hai barato!) ma che essere un grande fotografo non e' una questione innata.

Mi sono spiegata meglio?

Citazione:
Secondo te il talento,l'attitudine la tendenza la vocazione si può imparare? secondo me no, sono caratteristriche innate dell'uomo.


prendi due gemelli... blablabla... mettili in ambienti diversi... blabla... fai disegnare uno da quando ha 3 anni, fallo andare alle mostre, dagli degli stimoli. Tieni l'altro in una cassetta di legno e fallo crescere in una famiglia che lo ignora, privo di stimoli. Se avessi ragione tu dovrebbero diventare entrambi dei grandi pittori.
Oppure dovrebbe capitare spessissimo che il secondo gemello senza nessuno stimolo che lo porti verso la pittura sia in grado di diventare un gran pittore da solo, senza imparare nemmeno, per magia e intervento divino.

Il discorso e' diverso: quanto conta la stimolazione degli anni dell'infanzia sulla formazione del carattere e delle predisposizioni personali? Molto. E' possibile scegliere un percorso che vada a volte anche contro queste predisposizioni personali in eta' adulta e solo grazie alla forza di volonta' e allo studio?
Io credo di si'. Poi tu puoi anche avere un'idea diversa, come dice(va) Voltaire: "non condivido le tue idee ma mi battero' fino alla morte affinche' tu possa continuare ad esprimerle".


Ultima modifica effettuata da bruko il Mer 07 Dic, 2005 12:38 pm, modificato 1 volta in totale
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blek
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 12:38 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
BUON FOTOGRAFO...SI NASCE O SI DIVENTA?

Io lo nacqui Smile

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Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza


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Marco Scotto
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 12:43 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Seguo con molto interesse questa discussione, in quanto da quando mi sono avvicinato alla fotografia, i miei miglioramenti - quei pochi che possono esserci stati LOL - sono dovuti all'aver letto molto, aver guardato tantissime fotografie e soprattutto essere uscito a scattare per cercare di metabolizzare quanto imparato. E confrontandomi con altre persone. Insomma, sono fondamentalmente d'accordo con Bruko quando dice - se ho ben compreso - che si possono raggiungere degli ottimi livelli pur non avendo il talento, ma avendo l'umiltà di mettersi in discussione e di crearsi un suo background. Questo stesso discorso l'ho riscontrato nel corso di fotografia che stò seguendo, in cui alcune lezioni sono state dedicate al commento dei grandi fotografi e delle tendenze fotografiche che dal pittorialismo si sono susseguite sino a oggi. Lo stesso professore ci esorte, quasi ci obbliga, a partecipare a mostre sia di fotografia che di pittura, per aumentare "la nostra cultura all'immagine".
Sono altresì d'accordo che il talento senza l'applicazione non serve a niente. Si è citato l'esempio del canto. Beh posso garantirti che con l'esercizio, l'impegno si possono raggiungere degli ottimi risultati e si può anche diventare cantanti professionisti. Potrei citarti tantissimi cantanti professionisti che hanno seguito corsi di perfezionamento. Ma qui si và troppo oltre....

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TheBlade79
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 12:55 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bruko ha scritto:

ommioddio! Stai discutendo una cosa indiscutibile! *botta sulla testa*

Scherzi a parte, hai fatto l'esempio sbagliato, mi sa.
Una mia carissima amica e' insegnante di canto e mi spiegava come non esistano persone stonate, ma solo persone ineducate all'ascolto e all'utilizzo dei mezzi volcali (e alla respirazione).


Hai ragione ,ho fatto l'esempio sbagliato.Infatti ci sono moltissimi cantanti che più che una bella voce hanno una voce caratteristica. Allora anzichè cantante in generale diciamo che uno volesse diventare un tenore. Secondo te chiunque con il giusto percorso formativo potrebbe farlo?

bruko ha scritto:

Stessa cosa per il disegno. Consiglio la lettura di "Disegnare con la parte destra del cervello" di Betty Edwards. E' illuminante.
Spiega come l'unica cosa necessaria per saper disegnare bene e' la capacita' di tenere in mano una matita. Se sai firmare sei anche capace di disegnare, ma prima devi imparare a vedere e cominciare a ragionare per linee anziche' per simboli. Certo, poi ti devi sbattere.


Allora secondo te io, che davvero so a malapena disegnare l'omino stilizzato potrei arrivare a fare il pittore se solo lo volessi?


bruko ha scritto:

Quindi tu puoi anche dirmi come il Garzanti definisce il talento, io pero' sto discutendo sull'idea che questa cosa chiamata talento possa esistere o meno.


bruko ha scritto:

Capisci dov'e' il punto? Io ti sto dicendo che esistono delle inclinazioni, della capacita' di partenza, dei talenti intesi come "s.


Ma allora stiamo solo discutendo sulla definizione di talento. Io sostengo che il talento sia innato, tu dici che esistono delle inclinazioni, delle capacità di partenza. Ma non stiamo dicendo la stessa cosa? L'unica differenza mi sembra quella che attribuiamo al significato della parola talento.

bruko ha scritto:

(HEY!!! Il garzanti non scrive "innato da nessuna parte!!! Hai barato!)


Non ho barato, semplicemente non ho usato il Garzanti Ops

bruko ha scritto:

ma che essere un grande fotografo non e' una questione innata.

Su questo siamo daccordo e infatti lo avevo scritto nel post precedente





Wink

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Marco Scotto
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 1:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

TheBlade79 ha scritto:

Hai ragione ,ho fatto l'esempio sbagliato.Infatti ci sono moltissimi cantanti che più che una bella voce hanno una voce caratteristica. Allora anzichè cantante in generale diciamo che uno volesse diventare un tenore. Secondo te chiunque con il giusto percorso formativo potrebbe farlo?


Hai cannato nuovamente l'esempio Wink
Il tenore non è un tipo di canto, ma semplicemente un range di tonalità vocali. Io, pur non essendo cantante ho un'estensione vocale - alle note alte - che mi collocherebbe nella categoria dei tenori. Il fatidico do di petto che, ad esempio Pavarotti fà nell'aria Nessun Dorma, lo raggingo, seppur con altra tecnica, quasi senza problemi e spesso lo supero di alcuni toni. Sono un tenore ma non un cantante.
Volendo farti un esempio più concreto, prova ad ascoltare il tipico canto a Tenores della tradizione Sarda. Il modo di cantare è completamente differente da un cantante lirico, ma sono comunque tenori.
Ciao

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kaykan
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 1:15 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

bruko ha scritto:
Oppure dovrebbe capitare spessissimo che il secondo gemello senza nessuno stimolo che lo porti verso la pittura sia in grado di diventare un gran pittore da solo, senza imparare nemmeno, per magia e intervento divino.



Un argomento interessante quello della creatività donata da una ambiente per così dire privo di stimoli creativi, anzi repressivo di ogni forma di estetica e cultura.
Se è vero che la creatività non nasce dal "vuoto", è pure vero che può generarsi con forza dove c'è una totale mancanza di stimoli culturali e visivi come noi li intendiamo (pittura scrittura cinema fotografia eccetera). In poche parole spesso e volentieri anche da un'ambiente culturalmente ostile e represso può nascere un artista, non è quindi solo una prerogativa di chi è circondato di stimoli, di opere d'arte, di grandi maestri, o di insegnamenti profondi. Prendo in prestito la firma di MilaCroft in cui Nietzche afferma: «Solo chi ha il caos dentro di se può generare una stella che danzi».
Facendo un esempio nell'ambito della fotografia attuale, non ricordo più il nome di quel barbone diventato noto per le sue splendide fotografie che scatta con una macchinetta autocostruita di legno e con un fondo di bottiglia, letteralmente, come obiettivo.
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bruko
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MessaggioInviato: Mer 07 Dic, 2005 1:26 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Citazione:
Allora anzichè cantante in generale diciamo che uno volesse diventare un tenore. Secondo te chiunque con il giusto percorso formativo potrebbe farlo?


Non sono ferrata sul percorso necessario a diventare un tenore, ma a livello indicativo direi di si'.
Se invece la domanda e' "chiunque potrebbe diventare il piu' grande tenore del mondo in sei mesi" allora la risposta e' sicuramente no.
I fattori che ti fanno "diventare" qualcosa sono davvero tantissimi. Ad esempio se hai un lavoro a tempo pieno e una famiglia da mandare avanti, avrai sicuramente meno tempo da dedicare ai tuoi interesi. Se tutti i tuoi amici e la tua famiglia considerano la tua passione "un'emerita stro..ata", ti troverai a faticare dieci volte tanto perche' ti manchera' il supporto delle persone attorno. Se dove vivi non c'e' nessuno che ti possa insegnare sara' piu' difficile ancora. Se non hai degli obiettivi chiari e una forza di volonta' ferrea magari alle prime difficolta' lascerai perdere, dove qualcuno al posto tuo andrebbe avanti. E i fattori sono tantissimi altri ancora...

A qualcuno ci vogliono pochi anni per raggiungere un buon livello, ad altre persone possono volerci decenni: sei disposto a dedicare dieci anni alla pratica e al perfezionamento? Se la risposta e' no, voglio tutto adesso, allora mi spiace, ma probabilmente non ce la puoi fare. O meglio, tutti possono arrivare tranquillamente ad un livello mediocre mettendoci un po' di impegno, ma per superare quel livello i sacrifici richiesti sono piu' di qualche ora di esercizio alla settimana.

Citazione:
Allora secondo te io, che davvero so a malapena disegnare l'omino stilizzato potrei arrivare a fare il pittore se solo lo volessi?


Su questo sono abbastanza sicura: assolutamente si'.
Se il tuo livello di partenza e' davvero cosi' basso, il libro che ti ho consigliato sopra potrebbe fare al caso tuo.

Tieni conto di una cosa pero': un mio ex compagno di scuola sa disegnare davvero benissimo. Che io sappia ha sempre disegnato e pensavo che il suo fosse semplicemente del talento. Quando ho saputo la quantita' di tempo che dedica al disegno (un'ora al giorno di base) mi sono resa conto che questa persona disegna almeno 365 ore l'anno. Da vent'anni.
Mi dice che a volte sta tranquillamente 4 o 5 ore assorbito col blocco degli schizzi in mano, disegna al telefono, disegnava durante le lezioni, disegnava su qualsiasi superficie con qualsiasi mezzo.
Tutte queste ore per lui non erano un peso, perche' disegnare gli e' sempre piaciuto e quindi per lui si tratta di divertimento. E siccome sembra che non faccia fatica, allora si chiama questa cosa "talento".
Pero' il punto e' che non si puo' pretendere di disegnare dopo venti ore (e venti ore passate a disegnare per uno che non e' abituato possono sembrare tantissime eh) come uno che disegna da migliaia di ore.

E ovviamente se a te non piace disegnare, difficilmente arriverai oltre un certo livello perche' quando qualcosa ci da' piacere siamo stimolati a ripetere l'esperienza ancora e ancora, mentre se una cosa ci rende frustrati difficilmente lo faremo spontaneamente. E' per questo che all'inizio si tratta di mettere in moto la forza di volonta'. Poi, quando i risultati arrivano, comincia ad essere un processo che si autoalimenta.


Citazione:
Io sostengo che il talento sia innato, tu dici che esistono delle inclinazioni, delle capacità di partenza. Ma non stiamo dicendo la stessa cosa?


La differenza e' che io non credo che con queste doti si nasca, ma che ci vengano in un certo senso impresse nei primi anni di vita.
Per cui magari io, che sono nata in una famiglia che sembra un incrocio tra i Simpson, gli Addams e il circo Barnum sono "portata" ad amare le cose creative e fuori dagli schemi ma ho delle difficolta' enormi a "inquadrarmi" e a costringermi ad andare a fondo alle cose e finirle invece di saltare da una cosa all'altra. Nessuno mi ha mai sgridato per aver disegnato su un muro (anzi, avevamo una stanza in cui eravamo incoraggiati a farlo) e siccome non vengo da una famiglia ricca e mio padre e' artigiano ho assorbito da lui l'amore per le cose materiali, per la stoffa, per i materiali di recupero.
In casa mia siamo sempre stati trattati come persone pensanti e fin da piccola i miei hanno insistito perche' io mi facessi delle idee mie invece di dare per buono quello che mi dicono gli altri, fossero anche loro stessi o il Papa (questo ovviamente gli si e' rivoltato contro perche' sono diventata una grandissima rompiscatole)
Se fossi stata educata da un'altra famiglia, sono sicura che sarei ordinata, molto piu' mite e che magari avrei qualche problema a "lasciarmi andare" fuori dai binari. Saprei tenere una contabilita' e magari avrei studiato economia o giurisprudenza e mi sarebbe piaciuto un sacco.
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