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bruko utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 1871 Località: Bassano del Grappa
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 1:43 pm Oggetto: |
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| kaykan ha scritto: | Un argomento interessante quello della creatività donata da una ambiente per così dire privo di stimoli creativi, anzi repressivo di ogni forma di estetica e cultura.
Se è vero che la creatività non nasce dal "vuoto", è pure vero che può generarsi con forza dove c'è una totale mancanza di stimoli culturali e visivi come noi li intendiamo (pittura scrittura cinema fotografia eccetera). In poche parole spesso e volentieri anche da un'ambiente culturalmente ostile e represso può nascere un artista, non è quindi solo una prerogativa di chi è circondato di stimoli, di opere d'arte, di grandi maestri, o di insegnamenti profondi. Prendo in prestito la firma di MilaCroft in cui Nietzche afferma: «Solo chi ha il caos dentro di se può generare una stella che danzi».
Facendo un esempio nell'ambito della fotografia attuale, non ricordo più il nome di quel barbone diventato noto per le sue splendide fotografie che scatta con una macchinetta autocostruita di legno e con un fondo di bottiglia, letteralmente, come obiettivo. |
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che l'arte costituisca un modo magnifico di incanalare tutto quello che c'e' di negativo e di riscattare alcune situazioni difficili (non per niente viene utilizzata come terapia in moltissime situazioni che vanno dagli ospedali psichiatrici, ai bambini che hanno subito violenza o a quelli che vivono in quartieri difficili).
E' anche vero pero' che queste persone hanno potuto in qualche modo venire a contatto con qualcuno o qualcosa che li incanalasse in quella direzione. E non e' detto che senza questo tipo di incontri queste persone non avrebbero sfogato la propria energia comunicativa in altri modi.
Come facciamo a sapere che il ragazzino che scrive poesie non avrebbe magari saputo comunicare meglio tramite il disegno? O la danza? O la musica? O la scultura?
Io per stimoli non intendo soltanto quelli "ufficiali" come la scuola, la famiglia, gli educatori.
La televisione e' uno stimolo, la radio, i cartelloni pubblicitari, le altre persone, quello che si vede per strada.
Per cui a volte e' difficile capire cosa faccia "scoccare la scintilla" dentro qualcuno per una cosa piuttosto che per l'altra, ma sicuramente in una situazione in cui tutto e' grigio e cupo, un'unica nota di colore costituira' uno stimolo fortissimo, mentre in un mare di colori odori e suoni belli e' piu' difficile che la stessa identica nota di colore abbia un impatto cosi' forte su una persona.
| Citazione: | | Facendo un esempio nell'ambito della fotografia attuale, non ricordo più il nome di quel barbone diventato noto per le sue splendide fotografie che scatta con una macchinetta autocostruita di legno e con un fondo di bottiglia, letteralmente, come obiettivo. |
mi piacerebbe tantissimo vederle, se ricordi qualche riferimento in piu', ti pregherei di farmelo avere.
C'e' da dire anche che credo che una parte della bellezza di queste foto possa derivare dal sapere da chi vengono fatte e dalla situazione in cui versa, per cui credo sia difficile mantenere dei criteri di giudizio obiettivi... |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 1:48 pm Oggetto: |
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tre soli fash:
Le parole son toste:
Estetica giapponese presempio come parola non è male, come filosofia giapponese o arte giapponese o ermeneutica giapponese: tutte cose che per i giapponesi non esistono.
Il talento innato: mi pare che non nasciamo con le stesse caratteristiche fisiche , qualcuno vede meglio la profondità, qualcuno controlla meglio le dita, da lì ad essere migliori in alcune arti il passo è breve, parlando di gente che si impegna.
Dire che con l'aureo libretto "disegnare con la parte..." si impari a disegnare mi sembra un azzardo: si impara a riprodurre fotograficamente le cose con la matita, disegnare è altro.
Ciao, Claudio |
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bruko utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 1871 Località: Bassano del Grappa
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 2:27 pm Oggetto: |
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Il corso di estetica giapponese verteva sul senso del bello nella cultura giapponese.
Dal momento che si tratta di un corso tenuto da docenti giapponesi a studenti americani (e io) che non parlano il giapponese, immagino che fosse necessario arrivare a tradutte con termini occidentali concetti orientali. E ti assicuro che i docenti in questione non erano gli ultimi tizi raccolti per strada.
A volte e' impossibile tradurre cosa significhino certi termini o certe espressioni da un dialetto italiano all'altro (come te lo spiego, cos'e' lo "sgranfo"??), direi che posso passare il termine "estetica".
sul fatto che non esistano arte o filosofia giapponesi avrei da ridire. Sono d'accordo sul fatto che abbiano percorsi diversi e che non possono essere assimilati a quelli occidentali, per cui la stessa parola assume significati diversi, ma i giapponesi hanno un sistema di pensiero strutturato, hanno artisti e hanno opere d'arte. Quindi o si trovano parole adatte a definire queste loro "cose" o ci si adatta ad usare quelle che abbiamo a disposizione, limitandoci a prendere atto della differenza.
E comunque distinguerei DECISAMENTE tra Giappone antico e Giappone moderno. Adesso le distinzioni non sono piu' cosi' nette, direi.
| Citazione: | | Il talento innato: mi pare che non nasciamo con le stesse caratteristiche fisiche , qualcuno vede meglio la profondità, qualcuno controlla meglio le dita, da lì ad essere migliori in alcune arti il passo è breve, parlando di gente che si impegna. |
esistono delle caratteristiche fisiche.
Poi esiste il modo di imparare ad usare le prorpie caratteristiche fisiche come strumento e non come ostacolo.
| Citazione: | | Dire che con l'aureo libretto "disegnare con la parte..." si impari a disegnare mi sembra un azzardo: si impara a riprodurre fotograficamente le cose con la matita, disegnare è altro. |
Sinceramente la riproduzione fotografica e' l'ultima delle cose che a me interessava.
Le cose piu' utili di quel libro sono parte degli esercizi, in cui si impara a ragionare in termini di angoli, inclinazioni, curve, vuoto/pieno ecc ecc.
Me l'hanno consigliato come un buon punto di partenza per chi e' convinto di non essere in grado di migliorare perche' parte da un livello troppo infimo. Dopo averlo letto ed aver provato molti degli esercizi sono riuscita a correggere errori (ad esempio la proporzione della testa rispetto al viso) che continuavo a fare e rifare e rifare in modo estremamente frustrante.
Non esistono libri che insegnano in diei mosse qualcosa che si impara in anni di esercizio, l'ho gia' detto. Ma esistono libri che possono essere utili per trovarci degli spunti. |
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kaykan non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2005 Messaggi: 2096
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 2:51 pm Oggetto: |
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| bruko ha scritto: | | E' anche vero pero' che queste persone hanno potuto in qualche modo venire a contatto con qualcuno o qualcosa che li incanalasse in quella direzione. E non e' detto che senza questo tipo di incontri queste persone non avrebbero sfogato la propria energia comunicativa in altri modi. |
Aspetta... non intendevo l'arte (per ora sostituisco la parola arte a creatività in generale) come didattica, di un metodo per riscattare esistenze difficili, ben venga anche questa sua funzione. Intendo quella creatività incontaminata, non indotta, che nasce dai contrasti interiori, dalle malattie mentali, dalle restrizioni ambientali e culturali, dallo stare male, dal caos interno. Questo stato a volte produce una sensibilità diversa, fortissima, che in altri contesti più vantaggiosi di stimoli, non sarebbe nata o non sarebbe quale è. Non interpreto questa forza creativa come un riscatto, ma come uno sfogo di sopravvivenza, una ribellione allo stato delle cose, un urlo.
| bruko ha scritto: | E non e' detto che senza questo tipo di incontri queste persone non avrebbero sfogato la propria energia comunicativa in altri modi.
Come facciamo a sapere che il ragazzino che scrive poesie non avrebbe magari saputo comunicare meglio tramite il disegno? O la danza? O la musica? O la scultura? |
Per il creativo (e non talentoso torno a differenziare), l'arte è solo il mezzo, egli fa la scelta del mezzo, ma il fine ultimo è la sempre comunicazione, in realtà è in grado di comunicare in tutti i campi. Pasolini, poeta, scrittore, intellettuale, regista, calciatore dilettante. Se avesse voluto comunicare col disegno ne sarebbe stato capace. Sai perchè ho messo anche calciatore dilettante?, perché era uno dei "mezzi" che riteneva adatto a "comunicare" con i giovani, e perché gli piaceva giocare. |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 3:01 pm Oggetto: |
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per Bruko, volendo approfondire:
Marra, Michele. The Aesthetics of Discontent: Politics and Reclusion in Medieval Japanese Literature.
Honolulu: University of Hawaii Press, 1991.
a cui ho contribuito per la parte figurativa.
Ciao, Claudio |
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Matteo77 utente attivo

Iscritto: 08 Lug 2005 Messaggi: 2722 Località: Erba (Como)
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 3:01 pm Oggetto: |
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Lasciando perdere le distinzioni del mio noiosissimo post precedente, direi che la predisposizione ha un ruolo meno determinante quando l'attività in questione (fotografia, musica) è di tipo comunicativo, in questo caso è possibile che la passione/urgenza di comunicare, riesca a trasparire anche attraverso un supporto meno perfetto.
| kaykan ha scritto: | | Pasolini, poeta, scrittore, intellettuale, regista, calciatore dilettante. Se avesse voluto comunicare col disegno ne sarebbe stato capace. Sai perchè ho messo anche calciatore dilettante?, perché era uno dei "mezzi" che riteneva adatto a "comunicare" con i giovani, e perché gli piaceva giocare. |
Pasolini è sicuramente un esempio di comunicazione attraverso diversi supporti, ma considererei a parte il caso delle attività sportive e dei sistemi di comunicazione non solo non espliciti, ma addirittura indipendenti dalla volontà del soggetto (es.un ciclista in salita, oltre i 2500m del passo Gavia, solo in fuga da 200km, a me comunica molto, ma nella sua testa non fa altro che pensare al vantaggio accumulato, ai battiti del suo cuore, tenendoli sotto i 180, o a cose che mai traspariranno dal suo gesto). Sono stato ancora noioso ma volevo solo metterei i paletti di cui si parlava prima. _________________ http://www.photo4u.org/album_pic.php?pic_id=327374
Ultima modifica effettuata da Matteo77 il Mer 07 Dic, 2005 3:08 pm, modificato 1 volta in totale |
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TheBlade79 utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2005 Messaggi: 873
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 3:02 pm Oggetto: |
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| Markusk8 ha scritto: |
Hai cannato nuovamente l'esempio
Il tenore non è un tipo di canto, ma semplicemente un range di tonalità vocali. Io, pur non essendo cantante ho un'estensione vocale - alle note alte - che mi collocherebbe nella categoria dei tenori. Il fatidico do di petto che, ad esempio Pavarotti fà nell'aria Nessun Dorma, lo raggingo, seppur con altra tecnica, quasi senza problemi e spesso lo supero di alcuni toni. Sono un tenore ma non un cantante.
Volendo farti un esempio più concreto, prova ad ascoltare il tipico canto a Tenores della tradizione Sarda. Il modo di cantare è completamente differente da un cantante lirico, ma sono comunque tenori.
Ciao |
Ma non ho cannato l'esempio, anzi la tua testimonianza ha avvalorato la mia tesi. Infatti tu hai dalla nascita una caratteristica che ti permetterebbe, se tu lo volessi di fare il tenore, cosa che io invece non potrei fare. Non credi?
XBruko
Giusto qualche giorno fa discutevo con la mia ragazza su una cosa:
Lei sosteneva che ognuno di noi viene al mondo con delle caratteristiche ben delineate e se le porta dietro per tutta la vita.Io invece sostenevo che ognuno di noi è frutto del contesto socio-culturale in cui cresce.
Ovvero secondo me se uno cresce in un contesto sociale dove la violenza, la rabbia,la povertà fanno da padroni, il soggetto crescerà con caratteristiche comportamentali,caratteriali e di pensiero diverse rispetto alla stessa persona cresciuta in un contesto di tutt' altro spessore.
Penso però anche che alcune cose(vedi il cosiddetto "talento") uno lo ha dentro di se e non dipende dal contesto sociale in cui cresce. Semmai dipende dal contesto la possibilità di sviluppare ed accrescere queste capacità.
Se non ho capito male invece per te l'essere umano oltre al carattere,comportamento ecc. sviluppa anche le proprie capacità artistiche(che non sono innate) durante la sua vita e queste sono determinate dal contesto in cui è cresciuto?
Infatti tu dici che la tua creatività deriva dal fatto che sei cresciuta in un determinato ambiente. Mi rimane però un dubbio, e cioè cos'è che ti ha spinto ad accrescere e sviluppare la tua creatività? Sempre il contesto in cui sei cresciuta oppure un qualcosa che è sempre stata dentro di te? Per assurdo se tu fossi nata in una famiglia di ragionieri molto severa e rigida, ma che comunque ti avesse concesso di fare le tue scelte, oggi saresti una ragioniera anche tu? io non credo. _________________
- Canon 17-40mm USM L f/4 - Canon 50mm f/1.4 - Canon 100mm f/2.8 USM MACRO - Sigma 70-300mm APO MACRO SUPER II f/4-5.6 |
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Giannic utente attivo
Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 569 Località: Bologna
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Inviato: Mer 07 Dic, 2005 3:56 pm Oggetto: |
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| TheBlade79 ha scritto: | | Per assurdo se tu fossi nata in una famiglia di ragionieri molto severa e rigida, ma che comunque ti avesse concesso di fare le tue scelte, oggi saresti una ragioniera anche tu? io non credo. |
Bruko ragioniera  _________________ ************************ |
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Marco Scotto operatore commerciale

Iscritto: 18 Dic 2004 Messaggi: 5969 Località: Cagliari
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Inviato: Gio 08 Dic, 2005 8:18 am Oggetto: |
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| TheBlade79 ha scritto: |
Ma non ho cannato l'esempio, anzi la tua testimonianza ha avvalorato la mia tesi. Infatti tu hai dalla nascita una caratteristica che ti permetterebbe, se tu lo volessi di fare il tenore, cosa che io invece non potrei fare. Non credi?
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A dire il vero ho iniziato a cimentarmi nel canto da quando ho la mia macchina con l'immancabile autoradio che posso mettere a palla e cantare quanto mi pare. Circa 3 anni. Ascoltando metal l'estensione vocale la eserciti, provi e riprovi e dopo x stecche ti riesce anche un acuto decente. Quello ti dà soddisfazione.... _________________ Canon Eos 7D, Canon Powershot G12 , lenti varie. |
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Nash utente attivo

Iscritto: 29 Set 2005 Messaggi: 1269 Località: Roma
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Inviato: Ven 09 Dic, 2005 12:21 am Oggetto: |
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| Markusk8 ha scritto: |
Il fatidico do di petto che, ad esempio Pavarotti fà nell'aria Nessun Dorma
Ciao |
quello è un si naturale!
ciao
max _________________ Massimiliano Apollonio
Portfolio su Streephers |
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bruko utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2005 Messaggi: 1871 Località: Bassano del Grappa
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Inviato: Ven 09 Dic, 2005 11:20 am Oggetto: |
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| Citazione: | per Bruko, volendo approfondire:
Marra, Michele. The Aesthetics of Discontent: Politics and Reclusion in Medieval Japanese Literature.
Honolulu: University of Hawaii Press, 1991. |
uh, grazie della segnalazione! Lo aggiungo alla lista dei suggerimenti per Natale
| Citazione: | | Mi rimane però un dubbio, e cioè cos'è che ti ha spinto ad accrescere e sviluppare la tua creatività? Sempre il contesto in cui sei cresciuta oppure un qualcosa che è sempre stata dentro di te? Per assurdo se tu fossi nata in una famiglia di ragionieri molto severa e rigida, ma che comunque ti avesse concesso di fare le tue scelte, oggi saresti una ragioniera anche tu? io non credo. |
La famiglia non e' l'unico stimolo che un bambino riceve nell'infanzia. E' uno dei maggiori, certo, ma ci sono la scuola, gli amici, la tv, i libri ecc ecc.
Nel mio caso credo che l'ambiente abbia influito in modo davvero determinante: mio padre e' tappezziere e il suo laboratorio e' sempre stato un pargo giochi, per me da piccola. Casa mia e' sempre stata rifornita di libri e soprattutto sono sempre stata incoraggiata a fare domande e non ricordo una sola volta in cui i miei non mi abbiano risposto (e quando chiedevo cose che i miei non sapevano, mi insegnavano a cercare nelle enciclopedie e guardavamo assieme).
Da piccola sono stata malata per lunghi periodi, non ero una di quelle bambine "di sana e robusta costituzione" e quindi passavo molto tempo in casa, potenzialmente ad annoiarmi. Credo sia stata una mossa geniale dei miei quella di non piazzarmi davanti alla TV, ma di fornirmi una quantita' enorme di libri/fogli/materiale da disegno/ colla/forbici/ ecc ecc.
Crescere con un papa' tappezziere non fa di me una tappezziera, e' ovvio. E ci sono ragionieri creativi. O ci sono famiglie rigide e ottuse che hanno la fortuna di vivere in posti in cui ci sono insegnanti elementari pazzeschi che forniscono comunque stimoli importanti ecc ecc.
Si e' scoperto da non tantissimo che influisce sul carattere del bambino anche il modo in cui la madre ha vissuto la gravidanza, quindi se una volta ci si stupiva di alcune differenze tra fratelli nel carattere che si rendono evidenti gia' ad un'eta' tenerissima adesso si sa che gia' il feto e' in grado di ricevere stimolazioni dal mondo esterno...
Io personalmente non credo esista una specie di piccola me "a priori" che poi e' cresciuta come una personcina liofilizzata a cui sono stati aggiunti dei particolari. Credo che esista una serie di circostanze ambientali talmente lunga e complessa che e' difficile da sbrogliare e che parte dalla casualita' di essere nata come donna bianca italiana nel ventesimo secolo e che continua con il costante processo di osmosi con tutto quello che e' "non io". Dal concepimento in poi.
| Citazione: | | Bruko ragioniera LOL LOL LOL LOL LOL LOL |
EHY!!!! Sarei credibilissima!!!!
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...
occhei magari no  |
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arran utente attivo

Iscritto: 05 Nov 2004 Messaggi: 1594 Località: viterbo
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Inviato: Ven 09 Dic, 2005 3:47 pm Oggetto: |
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credo che e bello questo argomento , anche perche ci sono tante risposte validi , non credo che essiste una risposta perfetta , che sodisfa tutti le iterpretazioni di questa domanda !
io personalmente credo che tutti noi abbiamo la nostra creativita'
chi la usa piu ,chi meno.
un amico mio americano artista ,mi dise una volta
tutti noi abbiamo una fonte di creativita' dentro di noi , sta a noi scoprirlo nutrirlo e farlo crescere , ci si puo mettere giorni come anni per portarlo alla luce , non fare mai quello che fanno gli altri fai quello che vuoi tu , trovo il tuo punto g nella creativita , trova quello che ti affascina , quello che ti fa battere il cuore ect ect
vedendo gli album piu belli , secondo me vedo che fotografano quello che gli sta piu a cuore ,
e credo che questo e una risposta , delle tante possibili risposte
bisognia asemblare tecnica teoria camera interesse cultura amore ,e tanto esercizio ,passione ect ect ,
pero non sempre e cosi !
ciao _________________ scusatemi tutti se non commento piu di tanto ma mi trovo con la linea gprs con cellulare ! lenta na ciffra anzi due ciffre!!!!!!!!!!! e per aprire una foto ci metto 3 min buoni !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!fine pix s pro 20, eos d60 ,eos f 1000 , kodak junior 620, fine pix s 304 ef 80-200 ef 35-80, che messi insieme hanno valore 50 euri , 35-80 ti da anche l'effetto nebbia senza usare ps heheheheh( some one once said , the world is your oyster!!!) god is in the tv( marlyn manson) |
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Taras bulba utente attivo

Iscritto: 11 Dic 2005 Messaggi: 872 Località: Roma
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Inviato: Dom 11 Dic, 2005 8:53 pm Oggetto: |
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Scrivo per la prima volta su questo forum, quindi un saluto a tutti prima di tutto.
Scrivo anche su un forum di musica e, naturalmente, si è finito spesso a scrivere sulla diatriba tecnica/talento.
Credo che senza talento non si va da nessuna parte.
La tecnica però è fondamentale impararla, perchè ci allarga gli orizzonti.
Senza tecnica i nostri orizzonti rimarrebbero ristretti e noi pieni di frustrazioni.
L'importante è capire che la tecnica deve aiutare a esprimere il talento, la creatività, e non deve diventare una gabbia.
La tecnica è come la terra, il talento è il seme.
La terra senza seme rimarrà arida e senza alberi, il seme senza terra rimarrà solo una potenziale albero.
Detto questo sono solo un novello fotoamatore e sto imparando solo da qualche mese la tecnica. |
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marcotogni utente

Iscritto: 04 Dic 2005 Messaggi: 142
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Inviato: Dom 11 Dic, 2005 10:45 pm Oggetto: |
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Secondo me buon fotografo si diventa, ed un po' si nasce.
C'è gente a cui faccio vedere delle foto di sport fatte da me che secondo me sono bellissime (per espressioni, taglio, luce, nitidezza, ecc.) ma a queste persone le mie foto sembrano uguali a quelle che fa la gente con la compattina da 100metri di distanza e le foto vengono mosse o sfuocate. _________________ 10D | 20D | 16-35 2.8 L Canon | 70-200 2.8 L IS USM Canon | SpeedLite 550 | Argosy 20GB Photo HD | qualche memoria CF | qualche batteria | tanto culo |
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robertopuglia nuovo utente
Iscritto: 16 Dic 2005 Messaggi: 34
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Inviato: Ven 16 Dic, 2005 9:57 am Oggetto: |
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La fotografia è linguaggio.
Con l'impegno e la perseveranza si può diventare maestri in un linguaggio.
E così si diventa bravi fotografi.
Ma per inventarne una variante, per dire qualcosa in un modo nuovo, in una forma mai sperimentata da nessuno,
bisogna averlo dentro.
Avere qualcosa da comunicare di proprio e non stereotipato da studi e conoscenze effettuate, purtroppo (o per fortuna)
non è raggiungibile con il solo impegno.
Questo, ovviamente, secondo il mio modo di vedere la cosa..
Ciao
Roberto
P.S. Primo messaggio...un saluto a tutti!!! |
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Matrix utente attivo

Iscritto: 14 Dic 2005 Messaggi: 1528 Località: Milano
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Inviato: Sab 17 Dic, 2005 12:54 am Oggetto: |
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Io penso che può essere benissimo che una persona nasca con del talento a fotografare (come capita in diversi cambi, per i calciatori, piloti, etc...)
Però c'è da dire che qualunque persona che si applica un po, può arrivare a dei buoni risultati...
Insomma... c'è chi parte in vantaggio nel senso che ha una spiccata fantasia e capacità per fotografare, ma c'è anche chi può imparare magari mettendoci il doppio o il triplo del tempo, però può comunque farcela... |
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Soli utente attivo
Iscritto: 04 Lug 2004 Messaggi: 517
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Inviato: Dom 18 Dic, 2005 2:06 am Oggetto: |
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| robertopuglia ha scritto: | La fotografia è linguaggio.
Con l'impegno e la perseveranza si può diventare maestri in un linguaggio.
E così si diventa bravi fotografi.
Ma per inventarne una variante, per dire qualcosa in un modo nuovo, in una forma mai sperimentata da nessuno,
bisogna averlo dentro.
Avere qualcosa da comunicare di proprio e non stereotipato da studi e conoscenze effettuate, purtroppo (o per fortuna)
non è raggiungibile con il solo impegno.
Questo, ovviamente, secondo il mio modo di vedere la cosa..
Ciao
Roberto
P.S. Primo messaggio...un saluto a tutti!!! |
ciao Roberto, benvenuto |
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TheBlade79 utente attivo

Iscritto: 13 Lug 2005 Messaggi: 873
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